18 Maggio 2021
Scandalose virtù
Le virtù per taluni diventano scandalose quando escono dai binari della morale, per altri lo sono quando ne viene travisato il significato per essere solo leve del senso di colpa. La virtù, ci suggerisce Socrate è conoscenza, per l’esattezza il processo che ciascuno può fare nel creare in se stesso conoscenza.
“Le virtù teologali sono tre e quelle cardinali sono, per il cristianesimo, quattro.
Le virtù teologali sono la fede, speranza, carità.
La fede si dovrebbe leggere come fiducia in ciò che si vede e percepisce, poiché il nostro intelletto e la nostra coscienza, se non alienati, ci conducono a essere vedenti e non credenti.
La speranza, come ci suggerivano gli antichi, può trasformarsi in un male terrificante che conduce gli uomini all’accidia e al riporre al di fuori di se stessi la scelta e il cambiamento, mentre può essere la capacità entusiasta di creare, quella visione utopica che ci spinge a costruire nel presente.
La carità non è certo la beneficenza, ma si dovrebbe tradurre come condivisione in amore con l’essenza degli uomini e delle cose, fatto che condurrebbe inevitabilmente e senza doverselo riconoscere all’inclusione della vita in ogni sua forma.
Le virtù cardinali sono prudenza, giustizia, fortezza e temperanza.
La prudenza è la capacità di porre attenzione a se stessi, alle proprie azioni e alle relazioni.
Si è prudenti non quando si è pavidi o esageratamente difensivi, ma quando, consci delle proprie capacità, si agisce scegliendo con attenzione vigile.
La giustizia non riguarda l’insieme di leggi morali apprese o indicate, bensì il proprio senso interiore di giustizia. Senso che si sviluppa e si incrementa vivendo “giustamente”, cioè smettendo per prima cosa di mentire a se stessi, poiché la giustizia dovrebbe essere abbracciata alla verità.
La fortezza è la forza d’animo, il potere interiore di sostenere ciò che accade ma anche il coltivare con determinazione la costruzione di un Sé stabile e centrale nei cambiamenti della vita. Per le tradizioni orientali è una qualità associata al cuore, poiché la forza senza emozione e consapevolezza è semplice esercizio muscolare.
La temperanza è una qualità che non è innata, essa si sviluppa esercitando una costante percezione di se stessi in relazione agli accadimenti, non è controllo ma una ricerca di equilibrio del vivere e delle scelte. Non è il controllo o peggio la repressione delle passioni, poiché nel suo significato più alto porta l’energia della passione ad agire assieme alla nostra intelligenza per costruire con passione la propria esistenza.”
Sauro Tronconi
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