La sindrome di Frankenstein
Quando ci accorgiamo di essere tutt’altro che indivisi e unici, ma una sorta di patchwork, un poco di sconforto ci coglie. Ma proprio come per il “mostro”, può aprirsi una inaspettata coscienza che mette assieme ciò che c’è dandoci la forza di essere davvero vivi!
Frankenstein rappresenta un archetipo antico, anche Osiride viene smembrato e rimesso assieme dalle arti magiche d’Iside. È il mito dell’unità dell’essere umano portato al massimo livello, la capacità di ridare e ridarsi vita unendo le parti divise, l’idea che la coscienza evolva quando uniamo la divisione interiore.
“Quando tu vuoi essere quello che non sei dentro di te si generano stati dell’animo angoscianti, difficili, poi hai paura di essere visto e metti la maschera sempre più spessa, poi hai paura di perdere poi ciò che non hai, allora la paura, allora il dubbio, allora l’invidia, la rabbia, allora, allora, allora e l’animo si agita e tutte queste cose che tu stesso hai creato è come se si impossessassero di te? Ed è come se qualcuno dall’esterno si impossessasse del tuo vero essere ma, sei sempre tu, e spesso scegli anche le persone che ti aiutano a farti male.”
Tratto dal seminario “La sindrome di Frankestein” di Sauro Tronconi
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